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al testo di Silvana Sonno
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anamorfé
C’è un buco nel cielo contornato di nubi e sui bordi faccette e piumati pennacchi dentro-fuori in concerto sporgono sopra-sotto mossette ed ammicchi Un pigolio di bisbigli s’incarta nel velame ch’avanza e rinchiude il turgido cerchio Dentro l’ultimo squarcio compare uno sguardo brandello di cielo in un’orbita appena intravista d’azzurra fissità *** la notte … e ancora la Notte madre d'ogni cosa vivente ha deposto il suo uovo d'argento? E ancora, dischiuso nel vento ne uscirà Eros lucente generatore di mondi? Oppure è la solita Luna faccia di lampadina, assorta su pallidi abbracci di amanti assonnati e infecondi? Oscure ragioni ha la Notte dalle nere ali d'uccella quando l'uovo di luce depone e richiama ogni cosa vivente a Eros che danza, e ai suoi passi. Segreti più miti ha la Luna che accorda a brame modeste la querula quiete del buio e cola una bava d'argento sull'ombra dei sogni rimossi. |
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